Quando si parla di begonie si fa riferimento ad una famiglia ricchissima di specie, ibridi e cultivars. Ne esistono infatti circa 900 specie, quasi tutte di origine tropicale e si distinguono tra di loro per l'apparato radicale, in base al quale vengono classificate in tre gruppi: rizomatose, tuberose e a radici fascicolate.
La caratteristica che accomuna le tre categorie è che sono piante monoiche, ovvero sullo stesso arbusto sono presenti fiori maschili e femminili. Solitamente i fiori maschili si differenziano da quelli femminili, perchè sono più appariscenti. Per quanto le caratteristiche colturali delle tre categorie possano apparire simili, sarà bene informarsi sulle specifiche esigenze della tipologia prescelta.
In linea generale, si può affermare che è una pianta che predilige i climi umidi e una esposizione che non sia diretta al sole. Il terreno preferito è morbido, ricco di sostanza organica. Ideali le fertilizzazioni con il compost.La begonia più diffusa è la semperflorens, ovvero la begonietta, adatta alla coltivazione in giardino e in vaso, solitamente utilizzata per creare bordure e belle macchie colorate.
Vediamo come coltivare questa pianta, che regala i suoi fiori colorati da primavera fino all'autunno inoltrato. Le begoniette amano un terreno leggermente acido, ben drenato e l’esposizione preferita è la mezz’ombra con una temperatura ideale dai 13 a 20°C. Le annaffiature devono essere controllate perché il problema più frequente è il marciume radicale. Le foglie sono commestibili e si possono consumare crude in insalata. I fiori sono ricchi di vitamine, minreali e proteine.
Curiosità : la prima Begonia che giunse in Europa arrivò in Francia nel 1777 e proveniva dalla Giamaica. Fu il monaco Charles Plumier a scegliere il nome "Begonia", ispirandosi a Michel Bégon, governatore di Santo Domingo, grande studioso di piante.
Nel linguaggio dei fiori, in linea generale, comunica cordialità e simpatia, ed è per questo motivo che spesso viene regalata alle padrone di casa per manifestare la gratitudine per l’ospitalità ricevuta. Un significato opposto a quello che le venne attribuito nell'Ottocento, quando la begonia era considerata simbolo di ipocrisia.